Biologi per la Prevenzione, Alimentazione Sostenibile e Salute

La Giornata Nazionale dei Disturbi della Nutrizione e dell’Alimentazione

La Giornata Nazionale del Fiocchetto Lilla è una ricorrenza istituita nel 2018 dal Presidente del Consiglio dei Ministri, per sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema dei Disturbi della Nutrizione e dell’Alimentazione (definiti dal Ministero della Salute DNA).

La bulimia nervosa, l’anoressia, il binge eating, l’ortoressia sono solo alcuni tra i disturbi alimentari riconosciuti. Si tratta di patologie complesse, ad eziologia multifattoriale, manifestazioni psicopatologiche che riguardano l’alimentazione, il rapporto con il cibo e la percezione del proprio corpo.

I DNA sono frequenti negli adolescenti e nei giovani adulti, anche se negli ultimi anni si è abbassata l’età di insorgenza. Tali patologie, se non precocemente diagnosticate, possono influire negativamente sullo sviluppo corporeo, sulla salute fisica e psicosociale sfociando in gravi problematiche a carico di organi e tessuti fino a provocare, nei casi più gravi, la morte. Una diagnosi precoce è dunque l’obiettivo principale ma non sempre questo è facile: la natura psicologica di queste malattie caratterizzata da vergogna, negazione, segretezza rende, infatti, difficile a chi ne soffre anche solo parlarne. Dall’altro lato, anche per l’operatore sanitario risulta davvero complesso riconoscerne i sintomi, spesso celati o confusi da mode del momento.

Secondo i dati di Società Italiana per lo studio dei Disturbi del Comportamento Alimentare (SISDCA) ogni anno in Italia ci sono 8.500 nuovi casi di DNA. Sono 9 donne su 100.000 ad ammalarsi di anoressia e 12 di bulimia. La fascia d’età compresa tra i 15 e i 19 anni è quella più colpita dai disturbi alimentari. Negli ultimi anni, però, sono sempre più numerosi i casi di bambini che soffrono di anoressia o bulimia già intorno agli 8-9 anni.

Il Covid e i casi di DNA

Informazioni più recenti confermano che il Covid ha aggravato la situazione. I dati relativi a una survey conclusasi a febbraio 2021, basata sull’incrocio di diversi flussi informativi analizzati dal Consorzio interuniversitario CINECA, confermano un aumento della patologia di quasi il 40% rispetto al 2019 con un abbassamento dell’età di esordio: il 30% della popolazione ammalata è sotto i 14 anni. 

DNA: quale approccio

Data la complessità di queste patologie, l’approccio deve necessariamente essere multidisciplinare. Nel 2015 la Direzione Generale per l’Igiene e la sicurezza degli alimenti e la nutrizione ha emanato le Linee di indirizzo Nazionali per la Riabilitazione Nutrizionale Multidisciplinare nei disturbi del comportamento alimentare: un valido strumento per gli operatori sanitari per identificare precocemente le persone che necessitano di un supporto nutrizionale e mettere in atto tutti i trattamenti appropriati. Una revisione del 2017 ha aggiunto poi le raccomandazioni in ambito nutrizionale per pazienti con disturbi dell’alimentazione in Pronto soccorso e raccomandazioni in ambito nutrizionale per le famiglie.

Lo scorso anno, il Centro Nazionale Dipendenze e Doping dell’ISS ha realizzato un progetto di mappatura territoriale a livello nazionale dei centri dedicati alla presa in carico e cura dei DNA. Sono 108 le strutture accreditate su tutto il territorio nazionale di cui 101 del SSN e 7 del privato accreditato.

La piattaforma https://piattaformadisturbialimentari.iss.it/ è un utile strumento per gli operatori sanitari, per i familiari e per gli stessi pazienti, per facilitare la richiesta di aiuto, informare sull’assistenza e cercare il centro dedicato più vicino.

 

Testo della Dott.ssa Annunziata Taccone pubblicato su “Ordine dei Biologi Lazio-Abruzzo”.